Scienza, società e pride
[#7] Giugno è il mese in cui la comunità LGBTQIA+ celebra il Pride. A Bologna arriva tradizionalmente il primo sabato di luglio. Perché ce n'è ancora molto bisogno.
Il prossimo sabato 6 luglio a Bologna ci sarà il Pride. Nonostante sia nato come celebrazione dei moti dello Stonewall Inn del 28 giugno del 1969, da molti anni la comunità LGBTQIA+ bolognese ha scelto il primo sabato di luglio per inondare le strade cittadine. Da quando non c’è più il grande Pride nazionale, però, la cosiddetta Onda Pride si è letteralmente spalmata nei mesi: si comincia tradizionalmente ad aprile a Sanremo (in ricordo della prima manifestazione omosessuale in Italia nel 1972) e quest’anno si finirà il 12 ottobre ad Aosta.
Negli ultimi anni la visibilità dei movimenti per i diritti civili è nettamente aumentata e ci sono oggi piccoli centri che hanno il loro Pride, come per esempio Belluno e Isernia. Ciononostante, le minacce sono sempre presenti e basterà ricordare la vicenda delle famiglie omogenitoriali di Padova o che l’osservatorio nazionale di Arcigay ha registrato 149 atti di violenza omolesbobitransfobica (comprensivi di 4 morti) nel periodo maggio 2023 - maggio 2024.
La comunità scientifica non è immune da discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQIA+. Potremmo avere gioco facile ricordando la vicenda di Alan Turing, eroe della decifrazione del codice segreto nazista durante la Seconda Guerra mondiale e costretto a scegliere la castrazione chimica per evitare il carcere a causa della sua omosessualità, all’epoca considerata reato nel Regno Unito. Oppure segnalare come il numero di persone out (che hanno decise di vivere pubblicamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere non conforme) all’interno della comunità scientifica sia esiguo. Se cercate on line troverete moltissime liste di persone sulle quali si sono fatte illazioni, ma molte meno dichiarate apertamente.
Probabilmente molte persone temono che un coming out possa danneggiare la loro carriera. Ne è un esempio la matematica americana Autumn Kent. Esperta di topologia, negli ultimi anni Kent ha pubblicato una lunga serie di articoli scientifici prima di fare il proprio coming out come donna transgender. In un volume di storie raccolte dall’American Mathematical Society, Kent scrive:
Ho avuto esperienza in prima persona di come si comportano gli uomini quando le donne non ci sono e come cambia il loro comportamento quando arriva una donna. Mi sono state raccontate barzellette sessiste, omofobiche e transfobiche e sono profondamente consapevole che queste battute mi vengono (per lo più) nascoste ora che sono out. Sono passata dal sentire parlare di molestie sessuali a esserne l’oggetto”.
La discriminazione sperimentata in prima persona da Kent e la preoccupazione per la sua carriera, raccontata in un’intervista a Scientific American, mostrano chiaramente, seppure in maniera aneddotica, come anche la comunità scientifica sia percorsa da pregiudizi e atti discriminatori. Un elemento che evidenzia come la stessa comunità scientifica non sia così diversa dalla società in generale e che ci sia ancora molto bisogno dei Pride.
ENJOI è finito, lunga vita a ENJOI
Del progetto ENOJI abbiamo parlato brevemente nel primo numero di Blu. Il progetto si è concluso definitivamente all’inizio del 2024, ma continua a generare risultati e contenuti. Oltre al podcast, infatti, l’Osservatorio sul giornalismo scientifico continua a essere aggiornato ed è uno dei principali contributi che formicablu sta dando al nuovo progetto COALESCE che sta costruendo il nuovo competence center europeo sulla comunicazione della scienza.
Recentemente un paper scientifico frutto di una parte del lavoro di ENJOI è stato pubblicato su PLOS One. Si intitola “Quality of science journalism in the age of Artificial Intelligence explored with a mixed methodology” e, attraverso un’analisi degli articoli usciti attorno alla pubblicazione di ChatGPT e a una serie di interviste a professionisti del giornalismo scientifico, ha analizzato il rapporto tra giornalisti e intelligenza artificiale. Per chi si occupa di scienza, infatti, l’IA non è solo uno degli argomenti più coperti degli ultimi anni, ma anche un elemento che potenzialmente può cambiare il modo stesso di lavorare dei giornalisti.
Appuntamenti e segnalazioni
9 luglio ore 17-18:30: Elisabetta Tola partecipa al panel “Twisting technologies at the border: legal activism, counter-mapping, and investigative journalism” alla GLiTCH – 2024 CONFERENCE - Glitches of migration confinement: The digital disruptions of asylum, borders, and humanitarianism (Università di Bologna)
10 luglio ore 19: Marco Boscolo presenta “La bianca scienza” (Eris, 2024) in Piazzetta Rosa Bianca (via Sigismondo, 7 - Bologna).
10 - 12 luglio: ENGAGE - Divulgare scienza e conoscenza. Tecnologie e metodi innovativi al Museo M9 di Mestre (VE). La nostra Elisabetta Tola è presente con un talk alle 9:45 dell’11 luglio.
16 luglio ore 9:30 (online): Elisabetta Tola partecipa alla Fireside Chat organizzata da Syli, organizzazione britannica che lavora a sostegno del giornalismo innovativo e che ha abbracciato una forte missione sui temi climatici. Il tema dell’incontro è “come creare storie che possano fare la differenza climatica attraverso la risonanza del pubblico”. Link per iscriversi all’evento qui.
All’orizzonte:
6 - 8 settembre: Folle di Scienza a Strambino (TO).
27-29 settembre: 13^ edizione di Trieste Next (ovviamente a Trieste).
11-13 ottobre: CICAP Fest 2024 a Padova.
La Arena Climate Conference si terrà a Bologna tra il 18 e il 19 ottobre di quest’anno. È la seconda edizione dell’evento organizzato da Arena for Journalists in Europe, un’organizzazione che promuove la collaborazione internazionale tra giornalisti. In questo caso, la conferenza è completamente dedicata al giornalismo che si occupa di clima e ambiente.